La coxartrosi (artrosi all’anca) è una patologia del anziano che induce nel soggetto: dolore, difficoltà a camminare, salire o scendere le scale, alzarsi dalla sedia.
Per migliorare la vita del soggetto si consiglia quindi di ricorre all’intervento protesico all’anca, considerato uno delle operazioni chirurgiche con maggior successo perché permette al paziente di tornare a muoversi.
Attualmente gli impianti protesici più utilizzati sono in lega di titanio, con la componente centrale, responsabile del movimento, rivestita in polietilene, ceramica o cromo-cobalto.
La scelta del rivestimento di diverso materiale è dettata dall’usura, in questo modo si cerca di ridurla il più possibile aumentando così la resistenza nel tempo.
Tutte le protesi vengono assemblate prima dell’ intervento, in modo da permettere un maggior adattamento del corpo umano alla protesi.
La scelta della protesi
La scelta della protesi viene fatta tenendo in considerazione alcuni parametri tra cui l’età, la fisicità e l’attività fisica.
Nei pazienti giovani si tende ad evitare l’utilizzo del cemento per preservare il più possibile la struttura ossea, optando per una protesi ad incastro.
Le componenti di una protesi all’anca
La protesi all’anca è formata da quattro componenti:
- il cotile, sarà introdotto a livello del acetabolo, in condizioni in cui la cartilagine acetabolare sia in cattive condizioni, sarà necessario asportarla e al suo posto verrà introdotto un inserto acetabolare a cui verrà legata la protesi;
- l’ inserto in polietilene;
- la testa;
- lo stelo sarà introdotto all’interno del femore, per farlo sarà necessario asportare una parte centrale dell’ osso.
Tipologie di protesi
Esistono 3 tipologie di protesi:
- totale o artroprotesi: comporta l’intevento sia sull acetabolo che sul femore sulla singola articolazione;
- sostituzione parziale o endoprotesi: l intervento è incentrato sul femore e non sul acetabolo;
- revisione: prevede la sostituzione della protesi precedente.
Lo stelo e il cotile possono essere fissati all’osso in due modi o utilizzando il “cemento” (protesi cementata) o come accade più frequentemente, inserendo le componenti protesiche nella sede preparata senza l’utilizzo di cemento (protesi non cementata
L’intervento chirurgico della protesi totale
L’intervento protesico totale viene effettuato per via laterale, se la testa del femore e la cartilagine sono danneggiati verranno rimossi e sostituiti con le protesi.
Il vantaggio è che rispetto all intervento mini invasivo, si riducono gli eventuali interventi, mentre lo svantaggio è rappresentato dal fatto che una certa percentuale di pazienti non riesca a ricavare i vantaggi funzionali che dovrebbe offrire la protesi.
Endoprotesi d’anca
Questo intervento prevede la sostituzione solo della testa del femore, l’incisione verrà fatta anteriormente e in questi ultimi anni si è diffusa particolarmente in quanto:
- non prevede il taglio dei muscoli ne delle inserzioni muscolari;
- induce meno dolore muscolare quindi la ripresa del movimento dell’articolazione è più veloce;
- previene il rischio di sviluppare lussazioni della protesi;
- diminuisce il rischio di sviluppare perdite ematiche nel corso dell’operazione;
- permette al paziente di aver maggior funzionalità
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