La chirurgia protesica dell’anca mininvasiva è un intervento chirurgico applicato a pazienti affetti da coxartrosi, ovvero artrosi all’anca.
La caratteristica di questa tecnica, risiede nel fatto che cerca di mantenere e rispettare il più possibile l’anatomia dell’anca, senza danneggiare i muscoli e gli altri tessuti molli e ossei circostanti.
Può essere applicata ad uno stesso paziente su uno o entrambi i lati dell’anca contemporaneamente.
Vantaggi
I vantaggi consistono nella riduzione :
- delle dimensioni della ferita chirurgica;
- dell’invasività;
- del dolore;
- della perdita ematica;
- della lussazione.
La particolarità di questa tecnica, consiste nella rapidità dell’ intervento e della guarigione del paziente.
Non è un intervento di routine, ma è piuttosto diffuso, soprattutto in pazienti “giovani” di 50-60 anni circa.
Dopo poche ore dall’operazione, si incentiva il paziente a muovere qualche passo e nei giorni successivi si intraprende la riabilitazione.
L’obiettivo è di rendere il soggetto il più autonomo possibile in tempi brevi, abbandonando tutti i vari supporti, come le stampelle nel giro di una settimana.
Le protesi utilizzate sono mini, ovvero più piccole di quelle normalmente utilizzate e sono composte da:
- una testina in ceramica
- dallo stelo, che sostituisce il femore usurato
- il cotile
- un inserto in polietilene o ceramica, tra il cotile e la testina per facilitare e promuovere lo scorrimento della protesi.
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