Con fast track oggi la chirurgia di anca e ginocchio è più «leggera».
Una buona notizia per i giocatori di golf che hanno subito un intervento di protesi all’anca o al ginocchio.
Grazie all’evoluzione della chirurgia protesica e all’accorciamento dei tempi di recupero post-operatorio, oggi è possibile ricominciare a praticare questo sport senza avere ripercussioni fisiche e psicologiche.
Sembra strano, viste le caratteristiche del golf che non può certo essere considerato uno sport a forte impatto, ma nel recente passato almeno la metà dei praticanti di questa disciplina, che si sottoponevano a un intervento chirurgico di protesi all’anca o al ginocchio, decidevano di attaccare per sempre le mazze al chiodo.
«Era la conseguenza di aspetti più psicologici che fisici – spiega il dottor Francesco Verde, responsabile dell’Unità funzionale di Chirurgia dell’anca e del ginocchio di Humanitas Gavazzeni –, dovuti al lungo periodo di recupero post operatorio. La lontananza per parecchio tempo dai campi da golf e la paura di non essere più all’altezza del gesto tecnico richiesto provocava, soprattutto nei golfisti meno motivati, la scelta di smettere di giocare».
Oggi però la situazione è cambiata.
«Quei numeri sono destinati a scendere – prosegue il dottor Verde –, grazie alla maggiore qualità delle protesi e al miglioramento della gestione perioperatoria, che va dall’accoglienza del paziente alla sua dimissione. Sono elementi che accorciano i tempi di recupero funzionale e quindi, anche quelli di lontananza dallo sport preferito, facilitandone il ritorno alla pratica».
Un ruolo importante, in questo caso, lo gioca il percorso fast track nella chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio che consente una riduzione dello stress operatorio e del disagio postoperatorio.
«Per quanto riguarda la chirurgia dell’anca – spiega il chirurgo – utilizziamo una tecnica mininvasiva per via posterolaterale associata a un percorso rapido di recupero. Grazie a un impatto ridotto sui tessuti, il paziente può stare in piedi il giorno stesso dell’intervento e riprendere l’attività quotidiana in tempi molto rapidi. A golf potrà tornare a giocare in un periodo non oltre sei mesi».
Il discorso vale anche per la chirurgia protesica del ginocchio.
«Nei casi di impianti mono compartimentali la ripresa è più agevole, ma anche nei casi in cui dovesse essere necessaria una protesi totale il ritorno a praticare lo sport è comunque possibile. Alle persone con la protesi consigliamo di fare solo sport che non prevedano un alto impatto fisico – conclude il dottor Verde –. Niente calcio, dunque, né pallacanestro, pallavolo, sci da discesa, tennis in singolo. Largo invece a tennis in doppio, ciclismo, nuoto e sci di fondo. Oltre naturalmente al golf, sport “tranquillo” che non a caso viene praticato anche oltre gli 80 anni di età».